I regimi contenenti Bortezomib ( Velcade ) e Lenalidomide ( Revlimid ) sono terapie ben consolidate nel mieloma multiplo. Tuttavia, nonostante il loro ampio uso, i confronti diretti non sono mai stati condotti.
Uno studio di fase III in aperto ha pertanto confrontato Bortezomib e Lenalidomide in terapie a durata fissa.
I pazienti con mieloma multiplo alla prima recidiva sono stati randomizzati a ricevere 9 cicli di Bortezomib più Ciclofosfamide più Desametasone ( regime VCD ) oppure Lenalidomide più Ciclofosfamide più Desametasone ( regime RCD ).
L'endpoint primario era il raggiungimento di una risposta parziale molto buona ( VGPR ) o migliore a 6 settimane dopo 9 cicli di trattamento.
Nel periodo 2011-2015, la randomizzazione ha riguardato 155 pazienti.
La risposta VGPR o migliore è stata raggiunta da 12 pazienti ( 15% ) nel braccio VCD e da 14 pazienti ( 18% ) nel braccio RCD ( P = 0.70 ).
La sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) mediana è stata pari a 16.3 ( IC 95%: 12.1–22.4 ) con il regime VCD e 18.6 mesi ( IC 95%: 14.7–25.5 ) con il regime RCD, e la sopravvivenza globale ( OS ) a 2 anni è stata rispettivamente del 75% ( IC 95%: 66-86% ) e del 74% ( IC 95%: 64-85% ).
Nelle analisi dei sottogruppi, non sono state osservate differenze nella sopravvivenza senza progressione nei pazienti naïve a Bortezomib e Lenalidomide, né nei pazienti che hanno ricevuto un regime a base di Bortezomib come prima linea.
Gli eventi avversi erano coerenti con i profili di sicurezza consolidati di entrambi i farmaci.
Dallo studio è emerso che i trattamenti con Bortezomib e Lenalidomide erano ugualmente efficaci in termini di profondità di risposta, sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale nei pazienti con mieloma multiplo alla prima recidiva. ( Xagena2020 )
Montefusco V et al, Br J Haematol 2020; 188: 907-917
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