I pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario ( RRMM ) hanno opzioni di trattamento limitate e scarsi esiti di sopravvivenza.
La crescente adozione della terapia a base di Lenalidomide per il trattamento frontale del mieloma multiplo ha comportato la necessità di regimi efficaci per i pazienti refrattari alla Lenalidomide.
Uno studio di fase 1b ha valutato Daratumumab ( Darzalex ) più Carfilzomib ( Kyprolis ) e Desametasone ( D-Kd ) nei pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario dopo 1-3 precedenti linee di terapia, tra cui Bortezomib e un farmaco immunomodulatore; i pazienti refrattari a Lenalidomide erano eleggibili.
I pazienti naive a Carfilzomib e Daratumumab ( n=85 ) hanno ricevuto Carfilzomib settimanale nei giorni 1, 8 e 15 di ogni ciclo di 28 giorni ( 20 mg/m2 dose iniziale, aumentata a 70 mg/m2 in seguito ) e Desametasone ( 40 mg/settimana ).
Di questi, 10 pazienti hanno ricevuto la prima dose di Daratumumab come singola infusione ( 16 mg/kg, giorno 1 del ciclo 1 ) e 75 pazienti hanno ricevuto una prima dose frazionata ( 8 mg/kg, giorni 1-2 del ciclo 1 ).
Il dosaggio successivo era conforme al programma approvato per Daratumumab.
I pazienti hanno ricevuto una mediana di due precedenti linee di terapia; il 60% era refrattario alla Lenalidomide.
Gli eventi avversi più comuni emergenti dal trattamento di grado 3-4 sono stati trombocitopenia ( 31% ), linfopenia ( 24% ), anemia ( 21% ) e neutropenia ( 21% ).
Sono state osservate reazioni correlate all'infusione nel 60% e nel 43% dei pazienti alla prima dose singola e frazionata, rispettivamente.
Il tasso di risposta globale ( ORR ) è stato dell'84% ( 79% nei pazienti refrattari alla Lenalidomide ).
La sopravvivenza libera da progressione mediana ( PFS ) non è stata raggiunta; i tassi di PFS a 12 mesi sono stati del 74% per tutti i pazienti trattati e del 65% per i pazienti refrattari alla Lenalidomide.
Il regime D-Kd è risultato ben tollerato con bassi tassi di neutropenia e ha dimostrato risposte profonde e incoraggiante sopravvivenza libera da progressione, anche nei pazienti refrattari alla Lenalidomide. ( Xagena2019 )
Chari A et al, Blood 2019; 134: 421-431
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