Come altri tumori maligni, il mieloma multiplo è associato a un aumentato rischio di tromboembolismo venoso ( VTE ).
L'incidenza di tromboembolismo venoso è stimata in 8-22 per 1.000 anni-persona; i fattori di rischio possono essere correlati al paziente ( età avanzata, altri fattori di rischio condivisi con la popolazione generale ), correlati alla malattia e correlati al trattamento.
I fattori di rischio correlati alla malattia possono derivare dalla componente monoclonale ( raramente iperviscosità o inibizione di anticoagulanti naturali ) o dalla ipercoagulabilità sostenuta da citochine infiammatorie ( aumento del fattore di von Willebrand, fattore VIII, livelli di fibrinogeno, diminuzione dei livelli di proteina S, resistenza acquisita alla proteina C attivata ).
Il livello basale pari a 1-2% di tromboembolismo venoso incidente associato a terapie convenzionali come Melfalan ( Alkeran ) e Prednisone è almeno raddoppiato con l’uso di Doxorubicina ( Adriamicina; Adriblastina ); altri agenti chemioterapici.
Il tasso di tromboembolismo venoso associato a Talidomide ( Thalomid ) o Lenalidomide ( Revlimid ) in monoterapia è simile, mentre la combinazione con Desametasone ad alte dosi o più agenti chemioterapici induce un effetto moltiplicativo sul tasso di tromboembolismo venoso fino al 25%.
L’Eparina a basso peso molecolare ( LMWH ), il Warfarin ( Coumadin ) a basse dosi fisse e l'Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) sono strategie accettabili per la profilassi antitrombotica, riducendo il tromboembolismo venoso a 5-8% nei pazienti trattati con Talidomide e a 1-3% nei pazienti trattati con Lenalidomide.
L’Eparina a basso peso molecolare mostra un vantaggio in termini di efficacia non-statisticamente significativo.
La profilassi dovrebbe essere adattata in considerazione dei singoli fattori di rischio per tromboembolismo venoso, stadio della malattia, eventuale insorgenza di trombocitopenia, o insufficienza renale. ( Xagena2014 )
De Stefano V et al, Semin Thromb Hemost 2014; 40: 338-347
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